“La pancia lo sa” è un libro per tutti e non solo per addetti ai lavori. Scritto da Silvio Danese, Gastroenterologo e Professore ordinario di Gastroenterologia presso Humanitas University. Responsabile del centro ricerche e cure per le malattie infiammatorie intestinali dell’Ospedale Humanitas. Presidente della European Crohn’s and Colitis Organisation (ECCO), associazione internazionale di specialisti in malattie infiammatorie intestinali.
L’autore ha semplificato concetti molto complessi. Sono stati trattati diversi argomenti dal colon irritabile con accenni all’alimentazione al Viroma, Batterioma, sottolineando l’importanza degli alimenti fermentati come il kefir.
Al centro di tutti i capitoli c’è la pancia. Tutto ha origine da questo “organo”. La stipsi, il gonfiore, le difficoltà digestive possono avere origine dalla tensione, tristezza o intolleranze alimentari:
“ la pancia interagisce con il sistema nervoso centrale, integrando ed elaborando gli stimoli che riceve dal mondo esterno oppure dai vari organi. Questo tipo di interazione si chiama asse cervello – intestino e avviene in particolare grazie al nervo vago, un canale di comunicazione molto sofisticato che scende da dietro le orecchie fino all’addome correndo ai lati del collo. In sostanza, testa e pancia si influenzano reciprocamente condizionano lo stato di benessere psicofisico dell’individuo”.
Nel testo affronta anche tematiche come le allergie e intolleranze alimentari senza entrare nei dettagli dei meccanismi immunologici. Nonostante questo riesce a chiarire la differenza sfatando anche alcune fake news alimentari come ad esempio quella che il latte intero contenga più calcio. In realtà è falsa in quanto essendo il calcio una sostanza solubile si scioglie nell’acqua e non nel grasso.
Un viaggio per far capire l’importanza di ascoltare i segnali che provengono dalla pancia per vivere in salute e a lungo.
Infine non dimentica di descrivere tutti i test diagnostici validati e utilizzati in gastroenterologia per comprendere se è presente o meno una patologia, perché come ricorda l’autore è necessario rivolgersi a professionisti per fare diagnosi.